di Dario Loredan
10 luglio 2017
Non ricordo più se dopo una corsa o un direttivo, ma sicuramente con un bicchiere accanto, si parlava di ferie: “sono in giro per il Piemonte e le Langhe in MTB; poi vorrei tentare il periplo del Monviso a piedi in giornata….” forse neanche un secondo di pausa “vengo anch’io, posso?“. Ecco la mia personale pianificazione di uno dei più bei giri in montagna. E che montagna!
L’itinerario in realtà non è una novità: un tour classico dell’escursionismo da compiere mediamente in tre giorni o due, se più veloci… ma ci hanno corso un Trail, beh caspita, allora possiamo farlo in giornata! Un quarantello con oltre 2500 m di dislivello…
Logisticamente viene scelta la partenza dal campeggio di Pontechianale, dove pernottiamo; sveglia prima dell’alba, buona colazione e partiamo al piccolo trotto… un paio di km lungo la provinciale ed attacchiamo il sentiero dal pittoresco borgo di Castello a quota 1600. Prima tappa prevista: rif. Quintino Sella, mille metri più in su, ed in mezzo due passi oltre i 2700 m!! La giornata è spettacolare, la temperatura ideale, i panorami mozzafiato, da cartolina, vasti da togliere il fiato. Per noi una marcia in più… prendiamo quota velocemente; lasciamo alle spalle boschi e pascoli talmente belli da sembrare finti, quinte di una scenografia. Sbuchiamo in una vasta vallata Morenica, dove stanno stesi, placidi, tre laghi su cui si affacciano le antecime del Viso e tante piccole sentinelle in tutta la vallata: una distesa di pinnacoli di pietra, una sorta di ometti naturali che ci accompagnano sino al passo Chiaffredo. Finalmente arrivano a scaldarci anche i primi raggi di sole; foto di rito, barretta energetica e ripartiamo. Scollinato anche il Gallarino iniziamo ad incontrare i primi escursionisti che hanno pernottato al Sella; la vista spazia ampia su tutto il parco del Monviso con la parete est del signore di pietra ad accompagnarci sino al rifugio. Stiamo bene ed é incoraggiante, perché, se un bel po di dislivello è alle nostre spalle, il giro é ancora lungo! Al rifugio ci prendiamo una pausa comoda per una merenda ed un caffè; ci informiamo sulle condizioni del sentiero diretto al Rif. Giacoletti e ripartiamo di buon passo. Anche se la traccia è in discesa, correre non è banale sul fondo roccioso – un po’ come correre sulla scogliera di Barcola. Perdiamo buoni 400 m di quota fino ad un laghetto dalle acque quasi bianche e riattacca la salita. Uno strappo deciso fino al secondo rifugio, un buon test per le nostre gambe: al Giacoletti saremo grosso modo a metà itinerario e se ci arrivi stanco, il proseguo non può essere dei migliori… ma le gambe spingono ancora bene e siamo sempre abbondantemente più veloci dei tempi previsti. Una buona minestra calda ed una cola tipicamente piemontese (Mole-cola) e siamo pronti a continuare. Consigliati dal gestore, scendiamo rapidi per un nevaio e prendiamo il sentiero del postino, una scorciatoia un po’ tecnica che ci avvicina alla salita più significativa del tour: la via del sale verso il passaggio caratteristico del Buso del Viso, a poco meno di 2900 m, una galleria artificiale scavata nella roccia, la cui origine risale al 1600… incredibile! Sbuchiamo in Francia con la consapevolezza che il giro lo chiudiamo, magari sulle ginocchia, ma il più è fatto!
Gli spazi sono, se possibile, ancora più ampi; le distese di pietre lasciano spazio a pendii verdi più morbidi e le gambe girano sciolte verso il rif. du Viso. Da qua manca solo l’ultimo dislivello, 400 m che portano al passo di Vallanta, ancora oltre i 2800!!!
Percorso veloci il vallone che porta ai piedi del passo, attacchiamo i tornanti iniziali: la pendenza non è troppo elevata, ma i quasi 2400 m dislivello positivo inizia a farsi sentire… le tracce portano su un nevaio e conducono ad un dosso: pensiamo “sarà il passo!” Ma così non è, anzi la scena si ripete per tre volte… sentiero nevaio dosso, sentiero nevaio dosso… la prendiamo con filosofia e ci ridiamo su, perché ormai ci siamo! Finalmente svalichiamo: ci manca solo la discesa… una decina di km e “solo” 1200 m… i primi passi con le gambe imballate fanno capire che non sarà una passeggiata ed il mantra storico di tante altre corse si trasforma in più modesto “l’azione NON è più tanto efficace”!!! uno sguardo alla nord del Monviso che ora gioca a nascondino tra le nubi ed arriviamo alla futuristica, ma brutta, costruzione del rif. Vallanta, dove ci godiamo una birra rilassandoci un poco… troppo, forse, perché alla ripresa, complice la nebbia ed il classico cartello interpretabile, rischiamo di sbagliare sentiero… ripresa la giusta via, scendiamo tutto sommato piuttosto velocemente per lo splendido vallone di Vallanta, passando per pittoresche malghe sotto lo sguardo dolce, ma interrogativamente curioso delle vacche al pascolo… loro non stanno malaccio lassù; noi siamo stanchini ma ne valeva proprio la pena!!
Un’altra bella giornata di sport, montagna ed amicizia, conclusa degnamente seduti ad un tavolo a cenare in una trattoria tipica e condividere la gioia accumulata!!!
Dusty e Davo, tour integrale del Monviso, 10 luglio 2017, 44 km e 2800 m di dislivello in 12 ore!!