19.08.2020 – 23.08.2020
195km, 4 days 12 hours 44 minutes, 16000m+

1. giorno – Stazione Bohinjska Bistrica – Hostel Murka (49.52km, 12:15:03, 4221m+)

Arrivo a Bohinjska Bistrica il 18.08.2020 alle 23:00 (circa 3h da Maribor, deviazione fino a Rudno Polje inclusa, dove lascio nascosta una drop bag per i giorni a venire). Un paio d’ore di “sonno” in macchina, sveglia alle 03:00, ennesimo controllo dell’attrezzatura, colazione e classica perdita di tempo e finalmente parto alle 04:00. (Nota: la macchina è rimasta parcheggiata sul piccolo parcheggio di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria per tutta la durata dell’escursione senza alcun tipo di problema). I primi chilometri seguo il sentiero marcato Bohinjska Bistrica – Soriška planina dal quale mi separo all’altezza della carrareccia che porta verso gli impianti sciistici Kobla 2/3 e continuo verso est. La maggior parte del percorso è abbastanza pianeggiante e i chilometri passano veloci. Seguo la carrareccia forestale fino al punto in cui incontro il sentiero marcato Bitenjska planina – Krekova koča na Ratitovcu e lo seguo fino al rifugio (14.50km, 02:53:00, 1200m+). Breve pausa al rifugio, thè caldo, timbro il diario e proseguo in direzione Altemaver. A metà salita mi sorprende il primo e ultimo maltempo per la durata della traversata. La tempesta si muove velocemente in direzione Podbrdo e in 30’ il maltempo viene sostituito da sole e stupendi scorci verso il gruppo del Triglav. Il tratto ondulato fino al passo Sorica passa velocemente e senza grosse difficoltà. Giunto al passo riempio i soft flask e continuo in direzione passo Slatnik e avanti verso il monte Šavnik. Sul Šavnik sono il primo visitatore dopo 5 giorni. Qui ho la prima crisi. Ho difficoltà a ingerire la quantità di calorie e liquidi sufficienti a mantenere lo sforzo. Durante la ripida salita al monte Kobla continuo lento e con innumerevoli pause. Passo la vetta del monte Kobla senza accorgermene, quasi mancando l’incrocio per la vetta del monte Krevl (dove si trova il timbro del monte Kobla). Invece della discesa via il sentiero marcato della malga Črna gora decido per la ripida discesa sull’ormai abbandonata pista sciistica Kobla 3 (decisione che si rivelerà ben presto un grosso errore). Combattendo con l’erba alta, innumerevoli cespugli e alberi spinosi finalmente raggiungo la stazione superiore della sciovia Kobla 2. Da qui proseguo sulla carrareccia in direzione del rifugio Orožnova koča e lo raggiungo poco dopo seguendo il sentiero “skozi snežno konto”. Dopo mezz’ora di pausa continuo in direzione Črna Prst dove mi fermo al rifugio Zorko Jelinčič per mangiare e riempire le borracce. Nello stile tipico dei monti intorno a Bohinj il meteo cambia in pochi minuti da soleggiato a nuvoloso, ventoso e fresco. Sul tratto verso la vetta del monte Rodica continuo con passo rilassato assaporando la traversata in cresta. Raggiungo il centro sciistico Vogel attorno alle 19:15 ben presto scoprendo che durante il periodo estivo tutto chiude alle 19:00. Per pura fortuna trovo l’ultima camera libera all’Ostello Murka dove senza cena mi addormento pochi minuti dopo l’arrivo.

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2. giorno – Hostel Murka – Dom na Komni (19.85km, 05:54:23, 2005m+)

Mi sveglio stanco e con un mal di testa pulsante. Senza colazione lentamente continuo in direzione Vogel. Fino alla vetta mi sento nei limiti dell’accettabile ma poco dopo l’inizio della “discesa” al passo Globoko la candela inizia lentamente a spegnersi. Poco prima del monte Meja abbandono il sentiero marcato e cercando i passaggi più facili mi arrampico fino a raggiungere la cresta proseguendo, molto lentamente tra varie pause, fino al monte Vrh nad Škrbino. A seguire la discesa su sentiero attrezzato fino alla sella Škrbina. Da qui in poi le gambe non vanno più. 30’/km sembrano già un ritmo estenuante. I numerosi scorci e panorami offerti da una delle catene montuose più belle della Slovenia aiutano a far passare il tempo più velocemente. Durante la discesa dal Tolminski kuk penso al ritiro. Pian piano, passo dopo passo, finalmente raggiungo l’ultima vetta, il monte Mahavšček. Dopo una breve pausa in cima inizio la discesa verso la sella Bogatin e comincio a sentirmi meglio. Raggiungo poco dopo, correndo, il rifugio Pod Bogatinskemu sedlu dove mi fermo, finalmente dopo 24h, a mangiare. Dopo 90’ di siesta davanti al rifugio continuo verso il rifugio dom na Komni dove decido di concludere la giornata. Alle 20:00 già dormo.

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3. giorno – Dom na Komni – Vodnikov dom na Velem polju (33.71km, 10:39:41, 3745m+)

Fresco e ben riposato riparto alle 05:30 in vista della tappa tecnicamente più difficile dell’intero giro. Già dopo pochi minuti diventa chiaro che la crisi del giorno prima è passata. I chilometri e i molti metri di dislivello passano molto velocemente. Il sentiero mi porta al rifugio Koča pri Triglavskih jezerih, via sentiero attrezzato in cima al Veliko Špičje e poi di nuovo al rifugio Pri Triglavskih Jezerih. Qui mangio e riempio i soft flask. Sotto il sole cocente continuo verso la sella Štapce e proseguo verso la vetta del monte Mala Tičarica, Velika Zelnarica e passo Vrata dal quale mi si aprono i primi scorci del monte Kanjavec. In mezzo al ghiaione, esposto al sole di mezzogiorno ormai ardente, finisco i miei 2.5lt di acqua. Da qui segue l’ultima mezz’ora di salita verso la cima del Kanjavec e una breve, ma tecnica, discesa al rifugio Dolič. Qui riempio di nuovo le borracce e mi riposo brevemente in vista della salita al Triglav. Salendo presso la Triglavska škrbina si aprono i primi scorci sulle colonne di escursionisti che in fila indiana salgono dal Mali Triglav alla vetta, anticipando ciò che mi attende in cima. In vetta vengo accolto da una cinquantina di escursionisti strillanti. Dopo 15’ ne ho abbastanza, timbro il diario e comincio la discesa al rifugio Planika. Evito i numerosi ingorghi scendendo per il tecnico sentiero attrezzato presso la Triglavska škrbina. La discesa prosegue velocemente e come anticipato non incontro quasi nessuno. Dopo 50’ minuti raggiungo il rifugio Planika e 40’ dopo il rifugio Vodnikov dom na Velem polju, dove pernotto.

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4. giorno – Vodnikov dom – Planinska koča na Vojah (53.32km, 11:57:11, 2742m+)

Dopo una notte insonne decido di partire prima delle 05:00. Camminando verso l’imbocco del sentiero per il monte Tosc continuo ad incontrare colonne di alpinisti diretti verso il Triglav. Raggiungo la cima poco prima dell’alba e a farmi compagnia è solamente un gregge di pecore. Fuori sentiero raggiungo la vetta del Veliki Draški vrh per poi proseguire verso il Viševnik. Nel tratto tra il Tosc e il Veliki Draški vrh riesco a liberare un camoscio aggrovigliato in un filo elettrificato e sfinito trattenendogli la testa. Raggiunto l’impianto sciistico sotto al Viševnik (ormai nei pressi di Rudno Polje) trovo ad attendermi la drop bag lasciata ormai 4 giorni fa. Faccio colazione, riempio le borracce e mi rimetto in cammino. Seguo la carrareccia in direzione malga Zajavornik, malga Kranjska dolina e infine malga Belska planina. Dopo 3 giorni con riluttanza rimetto piede sull’asfalto e proseguo per 5km fino all’incrocio per il monte Galetovec. Da qui ai prossimi due timbri (Vodnikov razglednik e rojstna hiša Luke Korošca) il percorso è perlopiù esposto al sole che anche oggi scotta imperterrito. Dal villaggio Podjelje seguo la carrareccia fino all’imbocco del sentiero che porta al monte Javorov vrh e una volta conquistata la cima proseguo fino al rifugio Uskovnica (primo punto di supporto dopo 47km). Mangio, mi riposo e proseguo a ritmo spedito in discesa verso la valle del fiume Mostnica e nel buio raggiungo il rifugio Voje dove pernotto.

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5. giorno – Planinska koča na Vojah – ŽP Bohinjska Bistrica (38.74km, 09:54:35, 3318m+)

Dopo una doccia calda e nel confort della mia camera finalmente dormo bene. Alle 05:15 sono pronto, energico e riposato, per l’ultima tappa della BPP. Come riscaldamento mi attendono 1400m di dislivello fino al Jezerski Stog ma nel buio e colpa dei vari interventi forestali ho qualche difficoltà ad orientarmi. Alle 08:00 raggiungo la cima e due ore dopo conquisto anche l’ultimo 2000 della traversata – il Debeli vrh con i suoi 2390m. Proseguo verso il rifugio Pri Jezeru, il monte Pršivec, il rifugio Vogar fino a scendere a valle nei pressi di Stara Fužina. Da qui è già ben visibile l’ultimo ostacolo della traversata, il monte Rudnica. Raggiungo la cima in 40’ e poco dopo concludo la discesa fino a Brod. Da qui seguo la ciclabile corricchiando fino alla stazione ferroviaria di Bohinjska Bistrica dove alle 16:44 si conclude il mio viaggio dopo 4d 12h 44m, 195km e 16000m di dislivello.

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Jan Kariz